sabato 9 marzo 2019

Giallo svedese: La rete a maglie larghe di Håkan Nesser

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Qualche anno e qualche libro indietro, fino a ritrovare La rete a maglie larghe, primo giallo della serie in cui compare il commissario Van Veeteren, partorito dalla fantasia dello scrittore svedese Håkan Nesser.


La rete a maglie larghe, ottimo esempio di giallo svedese

Un altro giallo svedese? Sì, e con tutto il fascino che questa letteratura possiede, e poi Nesser è uno che con la penna ci sa fare, pluripremiato e tradotto in diverse lingue, la sua forza è sia nella trama sia nella descrizione che fa di Van Veeteren.

Mette in scena un poliziotto che cattura la simpatia in forza del suo carattere da 'capo', del suo acume, dei piaceri che non si nega, siano una birra o un pasto in un buon ristorante. La trama de La rete a maglie larghe rispetta quella del giallo classico, mettendo insieme un po' d'azione, molte indagini, tanta riflessione, quel po' d'intuizione sbirresca che non deve mancare.

La quarta di copertina, nell'edizione Superpocket, recita così:
Brutta giornata per Janek Miller: i postumi di una sbornia colossale, i ricordi pochi e confusi e il cadavere della sua giovane e amatissima moglie, Eva, nella vasca da bagno. Fin troppo scontato il verdetto: colpevole. Sei anni, la pena. Ma il commissario Van Veeteren non è convinto della sua colpevolezza e insieme alla sua squadra scava nel passato di Eva. Un passato che nasconde molti segreti: un precedente matrimonio finito dopo la morte per annegamento del figlio di quattro anni, un padre violento, un gemello sparito in Canada, un antico fidanzato morto in circostanze strane. E infine, a complicare ulteriormente le cose, un nuovo e improbabile omicidio… Separato dalla moglie, con due figli, il commissario Van Veeteren vive da solo con il suo cane in una cittadina del nord Europa. Ama gli scacchi, ascolta Hàndel e gioca a badminton con un collega. L’esperienza lo ha reso scettico, solitario e malinconico, ma anche profondamente umano e, nei casi che affronta, ciò su cui la sua attenzione finisce per concentrarsi sono i moventi più nascosti dell’animo umano.

Le indagini di Van Veeteren e il passato che condiziona il presente

Aggiungiamo che gli eventi si snodano in una immaginaria città del Nord Europa dove l'autunno piovoso fa da giusta ambientazione a segreti familiari inconfessabili, a delitti del passato che proiettano la loro ombra sul presente, a innocenti finiti dietro le sbarre in luogo dei veri colpevoli.

Non aggiungiamo altro, se non che il romanzo va letto non solo da chi ama il giallo scandinavo, ma anche da tutti i lettori che cercano un testo a cui restare attaccati pagina dopo pagina, perché La rete a maglie larghe si legge tutto d'un fiato, troppa è la curiosità a capire chi abbia ucciso Eva. E quale mistero si cela nel passato della vittima, perché, come spesso accade, è quel passato che segna il destino della giovane donna.

Come si arriverà alla verità? Naturalmente non lo scriveremo, ma verso la fine del libro, quando nella testa di Van Veeteren tutti tasselli del puzzle stanno componendosi nel loro ordine, il commissario spiega al sovrintendente Münster che occorre cercare “un determinante”, “ciò che ci guida, è il principio unificatore”, perché “Tutte le cose sono sempre collegate, capisci, Münster... esistono delle conformità e dei disegni. Noi nuotiamo dentro questi disegni, ci muoviamo, pensiamo, viviamo secondo queste conformità. Si tratta solo di trovare le sottigliezze, che sono difficili da scoprire, ma noi dobbiamo tendere l'orecchio per percepirle, dobbiamo andare alla loro ricerca, e governare con mano leggera per trovare la strada”.


La tecnologia nelle pagine de La rete a maglie larghe

Filosofia da poliziotti che hanno a che fare con l'umanità peggiore, di carnefici e vittime. Filosofia che Van Veeteren applica con intelligenza e anche sentimento, in questo giallo che merita attenzione e un ottimo giudizio complessivo.

Una curiosità. Chi ha sottolineato – come ho letto in qualche recensione - che La rete a maglie larghe si caratterizza per il poco uso della tecnologia, sbaglia: in Italia è uscito nel 2001, ma in Svezia è stato pubblicato nel 1993, e infatti è pieno di trasmissioni fax, strumento che in quegli anni andava per la maggiore, e in un punto anche il computer è citato. Certo, non c'è internet, non c'è facebook, non ci sono le e-mail, e ovviamente non poteva che essere così.


Håkan Nesser, La rete a maglie larghe, 1993, Guanda 2001; Superpocket 2005; Tea 2009

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